Cattedrale di Palermo, la visita virtuale del Tesoro

Il Tesoro fa parte dell'area monumentale della Cattedrale

Le stanze del tesoro della Cattedrale hanno trovato nuova sistemazione nel 2019 occupando la sacrestia dei Canonici, la sacrestia Grande, le absidi delle navate laterali ed assegnando alla stanza del vecchio tesoro (sacrestia dei Beneficiali) la doppia funzione di nuova sacrestia dei canonici e quarta stanza del tesoro.

Alle sale del tesoro si accede attraverso un piccolo ambito con nicchia alla destra della Cappella di Santa Rosalia in cui è stata allocata la statua della Santuzza di Bartolomeo Travaglia (1683) posta su un basamento marmoreo opera di G. Guercio. Una breve scalinata porta al livello dell'antisala di ingresso ai locali del tesoro, che ospita la biglietteria, essa è decorata alle pareti con piastrelle maiolicate indicanti il numero civico di conventi e chiese.


Sacrestia dei Canonici e sezione del tesoro dedicata a S. Rosalia

Si accede alla sacrestia dei canonici, prima sala del tesoro della Cattedrale, attraverso un portale marmoreo, opera di Vincenzo Gagini del 1568, chiuso da una lunetta in cui è raffigurato "Dio Padre tra gli Angeli". L'ambiente è stato realizzato nel XIV sec. sopraelevando l'antica sacrestia realizzata nel 1260
La parete di sinistra è quella della chiesa gualteriana, a cui doveva essere addossata (secondo alcuni studiosi) la Cappella della Maddalena, mausoleo della stirpe normanna. La copertura dell'aula è realizzata con un sistema di volte a crociera costolonate.

Alcuni degli oggetti esposti nella sala:

foto da sinistra a destra:

  • Calice del canonico Giovan Battista La Rosa e Spatafora, di Don Camillo Barbavara, ante 1637, oro, argento dorato sbalzato, cesellato e inciso con parti fuse, smalti e gemme, “DON GIOVAN BATTISTA LA ROSA ET SPATAFORA CANONICO U.S.D. PROTONOTARIO APOSTOLICO DECANO ET CHERO (sic) DI QUESTA SANTA CHIESA”, stemma del canonico.
  • Mitria del cardinale Giannettino Doria (1608-1642),  di manifattura siciliana e Don Camillo Barbavara, prima metà del XVII sec.,  tela ricamata con fili metallici, smalti e pietre policrome.
  • Pace con Pietà, di argentiere lombardo, inizi del XVI sec., argento e argento dorato, sbalzato e cesellato con parti fuse, diaspro.
  • Stauroteca, di Argentiere siciliano, fine del XVI sec., argento sbalzato, traforato, cesellato e inciso con parti fuse, cristallo di rocca, “ECCE LIGNUM CRUCIS”, deposito del Museo Diocesano
    di Palermo.
  • Reliquiario dei Santi Cosma e Damiano, di argentiere toscano, XIV sec., argento e rame dorato, sbalzato, cesellato e fuso, smalti, “HOC TABERNACULUM FACTUM FUIT TEMPORE PRESBITERI
    IACOBI ET NICOLAI DE CALESANO”.

foto da sinistra a destra:

  • Reliquiario della cintura della Vergine, di argentiere palermitano, metà del XV sec., argento e argento dorato, sbalzato, traforato, cesellato e inciso con parti fuse, rame dorato.
  • Reliquiario dell'Origlione di Didaco Guttadauro, XVIII sec., in argento sbalzato e cesellato.
  • Reliquiario di S. Rosalia di Domenico La Villa, del 1802, con grani di rosario in argento sbalzato, cesellato, fuso ed inciso,
  • Reliquiario floreale con dente di Santa Rosalia di argentiere palermitano, 1686 – 1687, in argento sblazato, cesellato, fuso ed inciso con pietre policrome e perle,
  • Reliquiario a statua di Santa Rosalia di argentiere palermitano del 1724 -1725 in argento sbalzato e cesellato,

foto da sinistra a destra:

  • Cofanetto reliquiario con S.Rosalia di Ignoto Argentiere siciliano e Corallaro Trapanese, fine XVIII sec.
  • S. Rosalia in estasi, opera in alabastro di maestranza trapanese della seconda metà del XVII secolo.
  • Gloria di S. Rosalia, opera in cera policroma e legno dipinto di Gabriele Marino (Attr.) tra fine XVIII ed inizi XIX secolo

foto da sinistra a destra:

  • Santa Rosalia, con gigli e rose, in estasi di Autore Ignoto del XVIII secolo
  • Santa Rosalia eremita con il Crofisso di Autore Ignoto del XVIII secolo
  • Santa Rosalia in preghiera di Autore Ignoto del XVIII secolo
Elenco completo e disposizione della esposizione degli oggetti nella prima sala, Sacrestia dei Canonici >>

Sacrestia Grande e sezione del tesoro dedicata ad arredi sacri

E' stata costruita nel XIX sec., vi si accede attraversando il portale di Vincenzo Gagini (XVI sec.) in cui è raffigurata la Madonna tra gli Angeli, la sala termina nella cappella in cui è l'altare sopra il quale è posta la Madonna della Scala, opera giovanile di Antonello Gagini (1503).

Oggi ospita la seconda sala del tesoro. Vi sono esposti preziosi ostensori e calici ed altre opere realizzate tra il XVII ed il XX sec. Le teche per la esposizione sono ricavate dagli antichi armadi della Sacrestia grande in cui erano conservati i paramenti sacri per le celebrazioni liturgiche.

Nelle teche a destra dell'ingresso sono esposti oltre ad altri arredi sacri:
  • Paliotto, di manifattura siciliana, prima metà del XVII sec., tela ricamata in filati metallici e grani di corallo, già Cappella del Crocifisso.
  • Ostensorio con Virtù Teologali (Fede,Speranza e Carità), di  argentiere palermitano, seconda metà del XVIII sec., argento sbalzato e cesellato, con parti fuse, gemme.
  • Ostensorio, 1771, di  Domenico La Villa, argento dorato, aquila a volo alto DLV, NG7 (Nunzio Gino console, 1771-1772).
  • Crocifisso Ligneo di Maestri del XVII sec., con Natività dipinta alla base.
  • Ostensorio con Immacolata, di argentiere siciliano inizi del XIX sec., argento e argento dorato, sbalzato e cesellato con parti fuse, gemme e pietre policrome. Iscrizione: PIA LEGA ADORATRICE
    DELLA SS. EUCARESTIA PALERMO 1908.
  • Ostensorio con la Fenice, di argentiere palermitano, 1735, argento e argento dorato, sbalzato, cesellato, fuso e inciso, aquila a volo alto e le lettere RVP, AG735
  • Ostensorio, di argentiere palermitano, prima metà XIX sec., argento sbalzato, cesellato con parti fuse e gemme, testina di cerere, 1826-1872.

Nelle teche a sinistra dell'ingresso sono esposti oltre ad altri arredi sacri:
  • Paliotto con Santa Rosalia, di pittore palermitano, fine del XVII sec., tempera su tela.
  • Coppia di ampolline, di argentiere siciliano, inizi del XVIII sec., argento dorato, filigrana d’argento e pietre policrome.
  • Ostensorio, della bottega messinese dei Muscolino, argento dorato sbalzato, filigrana d’argento e parti fuse, inizio del XVIII secolo, donato al Cardinale Alessandro Lualdi in occasione del Congresso Eucaristico Italiano di Palermo del 1924.
  • Madonna, di  Vito D’Anna (attr.), XVIII sec, olio su rame e legno intagliato e dorato.
  • Gioia del Santo Costato, di Francesco Burgarello (1752-1782), ante 1782, sbalzato, cesellato e fuso, diamanti e rubino.
  • Ostensorio con aquila, di argentiere palermitano, 1739, argento sbalzato, cesellato e inciso con parti fuse, aquila a volo alto RUP, GCA38 (Giovanni Costanza console 1738-39).
  • Reliquiario di Santa Rosalia, di argentiere palermitano, 1802 argento e argento dorato, sbalzato e cesellato, aquila a volo alto RUP, (S)C802 (Salvatore Calascibetta console 1802).
  • Croce pettorale dell’arcivescovo Francesco Ferdinando Sanseverino (1776-93), di orafo siciliano, seconda metà XVIII sec., oro, brillanti, zaffiri.
  • Ostensorio, di argentiere palermitano, XVIII sec., sbalzato, cesellato e inciso. Base non omogenea, XIX sec.

Nelle teche poste prima dell'ingresso altare sono esposti da sinistra a destra:
  • Ostensorio neoclassico, di argentiere palermitano, inizi XIX sec., argento dorato, smalti e diamanti
  •  Ostensorio, di Agostino Natoli e Salvatore Mercurio, 1775, oro, argento e argento dorato, sbalzato, cesellato e inciso con parti fuse, smalti, rubini e diamanti, aquila a volo alto RUP (A)N*,
    AC74, (D)CA74 (Andrea Cipolla console argentieri, Don Cosma Amodei, console argentieri 1774-75).
Sull'altare sono esposti:
  • Ostensorio di Papa Leone XIII, di argentiere dell’Italia centrale, 1887, argento, argento dorato, rame dorato, sbalzato, cesellato, fuso e inciso, pietre policrome.
  • Serie di anfore per olii santi, di argentiere palermitano, seconda metà del XVII sec., argento sbalzato, cesellato e inciso con parti fuse.
Alla destra dell'altare
  • Bastoni pastorali appartenuti ad Arcivescovi di Palermo, in argento dorato, sbalzato, cesellato e fuso.
Elenco completo e disposizione della esposizione degli oggetti nella seconda sala, Sacrestia Grande >>

La Cereria

Una  porticina, a sinistra dopo il portale marmoreo d'accesso alla sacrestia maggiore, immette nella scala a chiocciola che conduce al sotterraneo dell’ex sacrestia dei canonici, già cereria, dove sono due ambienti ed un pozzo. Ambienti caratterizzati da un’architettura medievale, probabili residui della normanna cappella della Maddalena del XII secolo.


Abside della navata meridionale e sezione del tesoro dedicata a paliotti d'altare, paramenti e suppellettili sacre

Ritornando nella prima sala ci si immette nella zona dell'abside della navata meridionale della Cattedrale. L'ingresso è impreziosito da un artistico portale di fattura gotico catalana (XIV sec.) che alcuni studiosi ritengono sia stato l'accesso alla già riferita Cappella della Maddalena.

Il restauro della seconda metà del XX sec. consente di leggere i diversi interventi che ha subito la Cattedrale nel corso dei secoli. E' stato riportato alla luce un tratto del pavimento in cotto dell'antica chiesa del 600. E' stata riportata alla luce una delle sette torrette della antica moschea (?) con il soffitto decorato a mucarnas. E' stato riportato alla luce un ampio tratto del tessuto parietale  con le originarie aperture della chiesa gualteriana. Sono stati resi visibili un ampio tratto del loggiato che, come nella Cattedrale di Cefalù, percorreva il titulo e l'antitulo con le sue decorazioni, ed infine pitture e stucchi della Cattedrale prima del grande restauro nonché i riempimenti murari per determinare i nuovi spazi disegnati da Ferdinando Fuga.

L'ambiente ospita la terza sala del tesoro e vi sono esposti oltre ad altri arredi sacri:
  • Piviale con Battesimo di Santa Ninfa, di manifattura siciliana, 1658, raso ricamato.
  • Paliotto, di manifattura siciliana, metà XVII sec., taffetas laminato à liage rèpris ricamato.
Elenco completo e disposizione della esposizione degli oggetti nella terza sala, abside meridionale >>

Abside della navata settentrionale e sezione dedicata a ori e altri reperti del tempo normanno

Per accedere alla sala conclusiva del tesoro della Cattedrale si attraversa il Prebiterio avendo la possibilità di ammirare da vicino la zona dell'abside centrale della Cattedrale arricchita dalle preziosi reperti d'arte già descritti nella pagina dedicata al presbiterio: il Cristo risorto e statue degli Apostoli che facevano parte della cinquecentesca tribuna di Antonello Gagini, l'altare centrale, il candeliere, il trono reale ed il pavimento, questi ultimi tre elementi del tempo normanno.

Si accede alla sala, l'ultima, di esposizione del tesoro, dedicata ai normanni, da una scalinata. Il restauro, conclusosi nel 2019, ha riportato alla vista il tessuto murario dell'abside della navata settentrionale della Cattedrale Gualteriana, percorso in alto dal loggiato con le sue decorazioni.

Riportate alla luce anche le seicentesche decorazioni a fresco con motivi floreali e il tessuto murario di chiusura dell'abside in seguito al grande restauro del Fuga, che  ubbidiva alla scelta di ottenere sia in questa zone che in quella meridionale degli ambienti di servizio.

In questa sala, insieme ad altri oggetti del tempo normanno, sono esposti:

Corona di Costanza d'Aragona rinvenuta nella sua tomba insieme alla placca ed agli anelli che sono esposti nella stessa teca

  • Corona di Costanza d’Aragona, opera realizzata nel Tiraz del Palazzo Reale di Palermo, 1220-1222 ca, oro, argento d’orato e filigranato, smalti, perle, pietre policrome. Iscrizione in caratteri neskhi: “In Db isà ibn gibair s’affida”
Paliotto detto del Carandolet con elementi del periodo normanno

  • Gruppo di sei aquile, realizzate nel Tiraz del Palazzo Reale di Palermo, metà del XIII secolo, argento dorato, sbalzato, granulato e filigranato, paste vitree e smalti semitrasparenti.
Schede tecniche degli oggetti d'arte del tempo normanno esposti nella sala >>
Elenco completo e disposizione della esposizione degli oggetti nella quarta sala, abside settentrionale >>

La sacrestia dei Beneficiali e sezione del tesoro dedicata alle donazioni degli ultimi arcivescovi di Palermo

Si sviluppa in un'ampia sala alla destra dell'antisala, nella parete di fondo è incassato un bassorilievo di G. B. Ragusa, che raffigura S. Rosalia con la croce. Lungo le pareti di destra in delle teche sono custoditi oggetti sacri dono, soprattutto, degli ultimi arcivescovi di Palermo