Cammino quaresimale 2023

La Quaresima è orientata alla Pasqua: il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione.
Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione.
Anche lì il Signore ci ripete: «Alzatevi e non temete». Scendiamo nella pianura, e la grazia sperimentata ci sostenga nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità.

Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti. (Papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2023)

Auspico che il frutto più bello del percorso quaresimale sia una buona confessione per una adeguata preparazione alla Pasqua, così come esorta a fare Papa Francesco nell’omelia del Mercoledì delle Ceneri del 2020:

 «La Quaresima è tempo di guarigione. Che cosa fare dunque? Nel cammino verso la Pasqua possiamo compiere due passaggi: il primo, dalla polvere alla vita, dalla nostra umanità fragile all’umanità di Gesù, che ci guarisce. Possiamo metterci davanti al Crocifisso, stare lì, guardare e ripetere: “Gesù, tu mi ami, trasformami… Gesù, tu mi ami, trasformami…”. E dopo aver accolto il suo amore, dopo aver pianto davanti a questo amore, il secondo passaggio, per non ricadere dalla vita alla polvere. Si va a ricevere il perdono di Dio, nella Confessione, perché lì il fuoco dell’amore di
Dio consuma la cenere del nostro peccato. L’abbraccio del Padre nella Confessione ci rinnova dentro, ci pulisce il cuore. Lasciamoci riconciliare per vivere come figli amati, come peccatori perdonati, come malati risanati, come viandanti accompagnati. Lasciamoci amare per amare. Lasciamoci rialzare, per camminare verso la meta, la Pasqua. Avremo la gioia di scoprire che Dio ci risuscita dalle nostre ceneri»

Con la speranza di proseguire insieme, come artigiani di sinodalità, il cammino alla sequela di Cristo, il Crocifisso Risorto, auguro a tutti una Buona e Santa Pasqua!

 Don Filippo Sarullo Parroco

Propongo alla vostra riflessione il Messaggio per la Quaresima di Papa Francesco e quello del nostro Arcivescovo, Mons. Corrado Lorefice

Cari fratelli e sorelle!

I vangeli di Matteo, Marco e Luca sono concordi nel raccontare l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. In questo avvenimento vediamo la risposta del Signore all’incomprensione che i suoi discepoli avevano manifestato nei suoi confronti. Poco prima, infatti, c’era stato un vero e proprio scontro tra il Maestro e Simon Pietro, il quale, dopo aver professato la sua fede in Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, aveva respinto il suo annuncio della passione e della croce. Gesù lo aveva rimproverato con forza: «Va’ dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt 16,23). Ed ecco che «sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte» (Mt 17,1).

Il Vangelo della Trasfigurazione viene proclamato ogni anno nella seconda Domenica di Quaresima. In effetti, in questo tempo liturgico il Signore ci prende con sé e ci conduce in disparte. Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a “salire su un alto monte” insieme a Gesù, per vivere con il Popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi.

L’ascesi quaresimale è un impegno, sempre animato dalla Grazia, per superare le nostre mancanze di fede e le resistenze a seguire Gesù sul cammino della croce. Proprio come ciò di cui aveva bisogno Pietro e gli altri discepoli. Per approfondire la nostra conoscenza del Maestro, per comprendere e accogliere fino in fondo il mistero della salvezza divina, realizzata nel dono totale di sé per amore, bisogna lasciarsi condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità. Bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna. Questi requisiti sono importanti anche per il cammino sinodale che, come Chiesa, ci siamo impegnati a realizzare. Ci farà bene riflettere su questa relazione che esiste tra l’ascesi quaresimale e l’esperienza sinodale.

Nel “ritiro” sul monte Tabor, Gesù porta con sé tre discepoli, scelti per essere testimoni di un avvenimento unico. Vuole che quella esperienza di grazia non sia solitaria, ma condivisa, come lo è, del resto, tutta la nostra vita di fede. Gesù lo si segue insieme. E insieme, come Chiesa pellegrina nel tempo, si vive l’anno liturgico e, in esso, la Quaresima, camminando con coloro che il Signore ci ha posto accanto come compagni di viaggio. Analogamente all’ascesa di Gesù e dei discepoli al Monte Tabor, possiamo dire che il nostro cammino quaresimale è “sinodale”, perché lo compiamo insieme sulla stessa via, discepoli dell’unico Maestro. Sappiamo, anzi, che Lui stesso è la Via, e dunque, sia nell’itinerario liturgico sia in quello del Sinodo, la Chiesa altro non fa che entrare sempre più profondamente e pienamente nel mistero di Cristo Salvatore.

E arriviamo al momento culminante. Narra il Vangelo che Gesù «fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce» (Mt 17,2). Ecco la “cima”, la meta del cammino. Al termine della salita, mentre stanno sull’alto monte con Gesù, ai tre discepoli è data la grazia di vederlo nella sua gloria, splendente di luce soprannaturale, che non veniva da fuori, ma si irradiava da Lui stesso. La divina bellezza di questa visione fu incomparabilmente superiore a qualsiasi fatica che i discepoli potessero aver fatto nel salire sul Tabor. Come in ogni impegnativa escursione in montagna: salendo bisogna tenere lo sguardo ben fisso al sentiero; ma il panorama che si spalanca alla fine sorprende e ripaga per la sua meraviglia. Anche il processo sinodale appare spesso arduo e a volte ci potremmo scoraggiare. Ma quello che ci attende al termine è senz’altro qualcosa di meraviglioso e sorprendente, che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio e la nostra missione al servizio del suo Regno.

L’esperienza dei discepoli sul Monte Tabor si arricchisce ulteriormente quando, accanto a Gesù trasfigurato, appaiono Mosè ed Elia, che impersonano rispettivamente la Legge e i Profeti (cfr Mt 17,3). La novità del Cristo è compimento dell’antica Alleanza e delle promesse; è inseparabile dalla storia di Dio con il suo popolo e ne rivela il senso profondo. Analogamente, il percorso sinodale è radicato nella tradizione della Chiesa e al tempo stesso aperto verso la novità. La tradizione è fonte di ispirazione per cercare strade nuove, evitando le opposte tentazioni dell’immobilismo e della sperimentazione improvvisata.

Il cammino ascetico quaresimale e, similmente, quello sinodale, hanno entrambi come meta una trasfigurazione, personale ed ecclesiale. Una trasformazione che, in ambedue i casi, trova il suo modello in quella di Gesù e si opera per la grazia del suo mistero pasquale. Affinché tale trasfigurazione si possa realizzare in noi quest’anno, vorrei proporre due “sentieri” da seguire per salire insieme a Gesù e giungere con Lui alla meta.

Il primo fa riferimento all’imperativo che Dio Padre rivolge ai discepoli sul Tabor, mentre contemplano Gesù trasfigurato. La voce dalla nube dice: «Ascoltatelo» (Mt 17,5). Dunque la prima indicazione è molto chiara: ascoltare Gesù. La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Lui che ci parla. E come ci parla? Anzitutto nella Parola di Dio, che la Chiesa ci offre nella Liturgia: non lasciamola cadere nel vuoto; se non possiamo partecipare sempre alla Messa, leggiamo le Letture bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet. Oltre che nelle Scritture, il Signore ci parla nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto. Ma vorrei aggiungere anche un altro aspetto, molto importante nel processo sinodale: l’ascolto di Cristo passa anche attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa, quell’ascolto reciproco che in alcune fasi è l’obiettivo principale ma che comunque rimane sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale.

All’udire la voce del Padre, «i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo» (Mt 17,6-8). Ecco la seconda indicazione per questa Quaresima: non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni. La luce che Gesù mostra ai discepoli è un anticipo della gloria pasquale, e verso quella bisogna andare, seguendo “Lui solo”. La Quaresima è orientata alla Pasqua: il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione. Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione. Anche lì il Signore ci ripete: «Alzatevi e non temete». Scendiamo nella pianura, e la grazia sperimentata ci sostenga nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità.

Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti.

Roma, San Giovanni in Laterano, 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo

Papa FRANCESCO

 

Carissimi, Carissime,

ci apprestiamo a intraprendere con gioiosa speranza il tempo liturgico della Quaresima mentre viviamo il secondo anno del cammino sinodale, che vede impegnate le Chiese del mondo intero e in particolare quelle italiane.

Una Chiesa sinodale è innanzitutto una Chiesa dal timbro penitenziale, consapevole di dover ‘ri-volgere’ il proprio sguardo a Dio e ‘ri-tornare’ ad accovacciarsi ai piedi di Gesù per essere trasfigurata dallo Spirito, conformata al suo Signore e Maestro e inviata ancora agli uomini e alle donne di questo nostro tempo.

La preghiera che da secoli la Chiesa radunata in Sinodo usa, l’Ádsumus, trasuda di questa ‘consapevolezza penitenziale’ quando ai sinodali fa dire: «Siamo qui (dinanzi a te), Signore Spirito Santo (Ádsumus, Domine Sancte Spiritus), trattenuti dall’enormità del nostro peccato, ma riuniti in maniera speciale nel tuo nome (sed in nomine tuo specialiter aggregati): vieni, renditi tu presente a noi; degnati di penetrare nei nostri cuori; insegnaci cosa fare; mostra dove incamminarci; opera tu ciò che dobbiamo fare. Sii tu solo l’ispiratore e l’autore dei nostri giudizi».

Il tempo di Quaresima dunque è un tempo opportuno per far maturare e accrescere il volto sinodale della Chiesa, proprio perché è un tempo di conversione e di cammino penitenziale per riprendere a seguire la voce del Signore: «Io sono il Signore tuo Dio, non avrai altro Dio al di fuori di me» (cfr Es 20,2).

Per la Chiesa intera, per ogni nostra comunità, associazione e gruppo, la Quaresima è un più esplicito e consapevole impegno a camminare insieme secondo lo Spirito Santo. È una sorta di sosta comunitaria lungo la via, un fermarsi idealmente e spiritualmente in un luogo deserto, dove far memoria delle origini. Un tempo agonico dove combattimento interiore e rinuncia guidano e accelerano il passo discepolare dietro a Gesù. Spazio e tempo di un ritrovato coraggio di verifica: se i nostri atteggiamenti e le nostre scelte corrispondono a quelli del Maestro; se la bussola che guida la nostra vita e i nostri  vissuti ecclesiali è ancora la Parola di Dio contenuta nelle Scritture ascoltate nella santa Assemblea e meditate nel segreto del cuore; se intercettiamo e ascoltiamo il gemito dello Spirito dentro il travaglio dell’umanità e ne condividiamo con creativa responsabilità – sostenuti e illuminati dalla Pasqua di Cristo – le angosce e le attese, i fallimenti e i percorsi di liberazione.

È l’umanità tutta, è la creazione tutta che grida oggi, e noi discepoli e discepole di Cristo siamo chiamati ad unirci a questo grido, ad ascoltare queste voci, senza presunzione. Profondamente convinti che la luce e la via vengono solo dallo Spirito che grida nell’umanità, e nella natura ferita e che chiede ascolto spassionato e privo di condizioni. Questa Quaresima ci chiede un di più di ascolto comunitario del nostro tempo, della ‘Casa comune’ che sono le nostre città e l’intero pianeta che ci ospita. Ci chiede di far nostre le ferite del mondo colpito da calamità naturali, come il devastante tremendo terremoto della Turchia e della Siria, e sfregiato da guerre irrazionali e assurde – oggi più che mai –, a cominciare da quella in Ucraina alle porte dell’Europa deflagrata proprio un anno fa.

Adoperiamoci a dare un timbro comunitario al percorso Quaresimale, intraprendiamo insieme questo itinerario di conversione al Signore arricchiti dall’ascolto che ci offriranno i Cantieri di Betania predisposti per questo secondo anno del cammino sinodale. Come ci ricorda il Santo Padre nel suo Messaggio per questa Quaresima: «Il nostro cammino Quaresimale è “sinodale”, perché lo compiamo insieme sulla stessa via, discepoli dell’unico Maestro. Sappiamo, anzi, che Lui stesso è la Via, e dunque, sia nell’itinerario liturgico sia in quello del Sinodo, la Chiesa altro non fa che entrare sempre più profondamente e pienamente nel mistero di Cristo Salvatore».

Impegniamoci ad attivare e animare nei Vicariati, nelle Zone pastorali e nelle comunità parrocchiali i quattro Cantieri di Betania e sosteniamoli vivendo momenti gratuiti di ascolto orante della Parola e di silenzio.

Accompagniamo questi “cantieri” osando alcune rinunce per dare il giusto valore alle cose, rafforzare il nostro uomo interiore e ritrovare la parresia della libertà cristiana.

Adoperiamoci a porre con audacia ‘fatti’ di Vangelo: riscopriamo il comandamento dell’amore, disposti anche a vivere il dono del proprium cristiano che è l’amore dei nemici (cfr Mt 5,43-45), pratichiamo la giustizia ed impegniamoci ad essere operatori di pace. Seminiamo parole e segni di misericordia e di riconciliazione, pratichiamo gesti concreti di carità e di accoglienza soprattutto verso i bisognosi e i senza voce, con l’impegno di adorare in loro la presenza del Signore, considerato che qualunque cosa abbiamo fatto ad uno di questi fratelli e sorelle l’abbiamo fatta al Signore. Lui tornerà alla fine dei tempi a giudicarci sull’amore (cfr Mt 25,31-46).

Ci accompagni in questo itinerario di grazia e di conversione che è la Quaresima il materno sguardo di Maria Santissima, l’Addolorata, come anche la fraterna e fedele compagnia del Beato Pino Puglisi, certi che il trentennale del suo martirio in odium fidei segnerà una rinnovata vitalità della nostra amata Chiesa palermitana.

Vi abbraccio e vi benedico nel Signore.

+ Corrado, Arcivescovo - Arcivescovo

CELEBRAZIONI VENERDI’ DI QUARESIMA 24 febbraio / 3 - 10 - 17 - 24 - 31 marzo

  • Ore 17.15 Via Crucis; ore 18.00 Messa

22 febbraio MERCOLEDI’ DELLE CENERI

  • Ore 07.30 Messa e imposizione delle Ceneri
  • Ore 16.30 Liturgia di imposizione delle Ceneri per i bambini del Catechismo
  • Ore 18.00 Messa presieduta dall’Arcivescovo e imposizione delle Ceneri

Giovedì 2 e venerdì 3 marzo ore 21.00

  • Catechesi di zona pastorale in Cattedrale “In ascolto del Dio misericordioso” - P. Ermes Ronchi

Lunedì 6 marzo ore 18.30

  • Incontro sul Sinodo col Vicario Episcopale, P. Adriano Titone e Suor Doriana presso i locali della Cattedrale accanto la Questura.

Venerdì 10 marzo ore 21.00

  • Adorazione eucaristica in Cattedrale

Domenica 12 marzo ore 11.00 –16.30

  • Ritiro gruppo famiglie - cantiere sinodale nei locali parrocchiali P.zza Vittoria 10

Giovedì 16 marzo ore 21.00

  • Liturgia penitenziale in Cattedrale presieduta dall’Arcivescovo

Venerdì 17 marzo ore 21.00

  • Catechesi per le Confraternite - cantiere sinodale presso la chiesa Ss. Cosma e Damiano.

Lunedì 20, martedì 21 marzo e mercoledì 22 marzo ore 21.00

  • Esercizi spirituali per la zona pastorale “La vocazione di Gesù”, Lunedì e martedì nella Parrocchia S. Giuseppe Cafasso e Mercoledì nella Parrocchia S. Nicolò all’Albergheria

Venerdì 24 marzo ore 21.00

  • Via Crucis per le strade della zona pastorale. Partenza dalla Chiesa Ss. Cosma e Damiano e conclusione nella chiesa S. Isidoro Agricola dei Fornai.

Lunedì 27 marzo ore 21.00

  • Via Matris interparrocchiale. Partenza dalla Cattedrale e conclusione nella chiesa Ss. Cosma e Damiano.

Venerdì 31 marzo ore 21.00

  • Via Crucis cittadina

Martedì 4 aprile ore 16.30

  • Via Crucis per i bambini del Catechismo

La Carità

La nostra attenzione per i poveri la viviamo per mezzo della Caritas Parrocchiale, alla quale vorremo destinare beni alimentari. Li consegneremo domenica 12 marzo e Domenica delle Palme 2 aprile. I sacchetti con i viveri li presenteremo all’altare al momento dell’offertorio. Le offerte in denaro potranno essere lasciate nella cassetta a muro con l’iscrizione Offerte per i poveri, posta tra le cappelle di S. Ignazio e del beato Pietro Geremia

DOMENICA DELLE PALME - 2 aprile

  • Ore 8.45 - 9.45 - 18.00 S. Messe
  • Ore 11.00 S. Messa Pontificale presieduta dall’Arcivescovo

 LUNEDI’ MARTEDI’ e MERCOLEDI’ SANTO - 3 - 4 - 5 aprile

  • Ore 7.30 - 18.00 S. Messe - Durante il giorno è possibile confessarsi 6 aprile –

 GIOVEDI’ SANTO - 6 aprile

  • Ore 9.30 S. Messa Crismale;
  • ore 18.00 S. Messa In Cena Domini
  • Ore 22.30 Adorazione all’Altare della Reposizione, animata dagli alunni del Seminario Arcivescovile Nel pomeriggio è possibile confessarsi

 VENERDI’ SANTO - Passione del Signore - 7 aprile

  • Ore 8.00 Ufficio delle Letture e Lodi - Presiede l’Arcivescovo
  • Ore 18.00 Liturgia della Passione - Presiede l’Arcivescovo Durante il giorno è possibile confessarsi 8 aprile

 SABATO SANTO -  8 aprile

    • Ore 8.00 Ufficio delle Letture e Lodi - Presiede l’Arcivescovo
    • Ore 22.30 Solenne Veglia Pasquale presieduta dall’Arcivescovo Durante il giorno è possibile confessarsi

 DOMENICA DI RISURREZIONE PASQUA DEL SIGNORE 9 APRILE 

  • Ore 8.45 - 9.45 - 18.00 S. Messe
  • Ore 11.00 Solenne Messa Pontificale presieduta dall’Arcivescovo

Con questa speranza che il Signore Risorto ci dona, auguro a tutti una Buona e Santa Pasqua! 

 

 Don Filippo Sarullo, Parroco

 

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